Cenni storici - Ascona Valdaveto

Ascona Valdaveto
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Cenni storici

La storia
A parte la testimonianza che vuole un paese o perlomeno un terreno denominato Oscus Oscunam esistere già nel 302 d.C., le prime notizie su Ascona si hanno a partire dal 714 grazie al diploma di Liutprando in cui il paese è citato tra i possedimenti della cellae di Alpepiana..
Il nome di Ascona ricompare in due diplomi, il primo dell’862 ed il secondo dell’878, in cui viene indicato tra i possedimenti della curtis bobbiese di Turio.
Il nome di Ascona compare successivamente alla fine del primo millennio in un inventario dei possedimenti dell’abbazia di San Colombano, assieme a quelli di Turrio,Caterrungna, Nocetole e Metelia.
Negli inventari del XIV secolo della pieve di Calice, in val Ceno, compariva la chiesa di san Pietro di Torrio in val d’Aveto con gli annessi di Ascona e Santo Stefano.
Successivamente il nome di Ascona lo ritroviamo nel 1423, nell’atto di cessione del feudo ai Malaspina da parte dei Visconti, e più tardi in alcuni registri del Ducato di Piacenza riportanti le date del 1462 e del 1476 dove vengono registrate le tasse che i villaggi di Torrio ed Ascona, facenti parte del marchesato di Torium et Nucetole, dovevano versare al capoluogo, Piacenza.
Le prime notizie che riguardano direttamente la vita del paese si hanno invece a partire dal 1500 quando i fratelli Cristoforo e Bernardino Ascona, ultimi rappresentanti della famiglia che diede o prese il nome al paese, aiutati nella loro missione dai fratelli Rezoagli di Torrio, fuggirono dalla val d’ Aveto per rifugiarsi nella più ospitale val Nure, seguiti a distanza di dodici anni dall’altra famiglia che abitava il paese, i Cavanna.
Nel 1557 un censimento delì marchesato degli Edifizi riporta il nome del paese tra quelli facenti parte del territorio ed elenca i nomi di otto famiglie soggette al pagamento dei tributi, in maggioranza recanti il cognome Barattini.
Per avere altre notizie storiche certe su Ascona bisognerà però arrivare al XVII secolo e collegarsi ad un documento datato 10 Marzo 1619 dove si annota il lento formarsi della parrocchia sino ad allora dipendente da Torrio: “Ascona, villa già della parrocchia di Turrio, cominciò ad avere chiese sue proprie nella prima metà del secolo XVII”.
La storia di Ascona  sino agli inizi del XIX secolo è  legata al vicino paese di Torrio dal quale dipese ecclesiasticamente sino al 1719: delle tre chiese, ma c’è chi dice quattro, che si racconta siano state costruite nel paese piacentino, in un documento del 1603 si legge che la prima minacciava“… ruina da tutte le parti …” cosi che, quando venne edificata, quella successiva venne costruita in una posizione tale da essere più comoda anche per gli abitanti di Ascona, ma purtroppo entro il terreno delimitato dai due torrenti che provocavano già allora la frana del paese piacentino, tanto è vero che crollò dopo pochi anni e che nel 1738 venne ultimata l’attuale parrocchiale di Torrio.
Nel 1624, con la morte di Pier Francesco Malaspina, feudatario di Gambaro, degli Edifizj, di Torio e d’Ascona nel Piacentino, Ascona, assieme al resto del Marchesato passò sotto il controllo diretto della Ducal Camera di Piacenza per essere poi successivamente ceduta, nel 1687, ai conti Landi di Rivalta.
Il documento più importante nella storia di Ascona è senza dubbio un atto redatto dal notaio Cesare Boeri che in data 8 ottobre 1674 elenca i benefattori che avrebbero contribuito alla celebrazione di duecento messe nel costruendo oratorio del paese: oltre a quelli dei Barattini e dei Laneri, compaiono altri due cognomi, quello dei Caselli e soprattutto quello della famiglia dei Saltarelli, legato alla potente figura di Domenico, notaio piacentino originario di Ascona.
Nell'archivio di Stato a Piacenza sono custoditi i registri della parrocchia di Ascona e a conferma dello sviluppo del paese i primi documenti recano la data del 1719.
Con l’invasione dell’Italia da parte di Napoleone e la successiva restaurazione vengono ridisegnati i confini di molte regioni: fu così che, con il trattato confinario del 27 novembre 1822, Ascona, con una parte del comunello di Torrio, entrò a far parte del Regno di Sardegna, dapprima nella provincia di Chiavari e dal 1859, in seguito al decreto Rattazzi, in quella di Genova.
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